Museo delle Origini dell'Uomo

SCULTURE PALEOLITICHE BIFRONTI DI TESTE UMANE UNITE PER LA NUCA A TESTE ANIMALI


La produzione della testa umana unita per la nuca a testa animale è suddivisa in 4 fasi:
- da 750.000 a 400.000 anni (Acheuleano e Clactoniano antico),
- da 400.000 a 200.000 anni (Acheuleano e Clactoniano medio),
- da 200.000 a 40.000 anni (Acheuleano e Clactoniano recente, e Musteriano),
- da 40.000 a 12.000 anni (Paleolitico superiore),
La tipologia delle sculture è costituita da teste zooantropomorfe bifronti, cioè da una testa umana unita per la nuca ad una di animale (Fig. 9,5). Le teste non hanno il collo.
Nel Paleolitico superiore non esistono dipinti con raffigurazioni di questo tipo.
Le teste umane in ogni fase del Paleolitico raffigurano la testa degli ominidi che le hanno prodotte, anche se in alcuni periodi vi è, nella raffigurazione, deformazione stilistica dovuta alla moda del tempo.
Nel Paleolitico inferiore la testa dell'animale è costituita da mammiferi erbivori. Dal Musteriano iniziano anche le teste di felini, e nel Paleolitico superiore anche quelle di uccelli.


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Fig. 9,1) Scultura litica zooantropomorfa. Raffigura una testa di animale e una umana, unite per la nuca. La testa a sinistra sembra di leone; quella a destra sembra Homo erectus oppure un Preneanderthaliano.
Sotto le due mandibole la selce scende a punta e, trattenendo la scultura alle due estremità con due dita, la si può far roteare, e si vede meglio ogni espressione.
La scultura è lavorata su tutta la superficie.
Dimensioni: alt. cm 7, spessore cm 4.
Origine: Pescara, Italia.
Cultura materiale: Clactoniano oppure Acheuleano, antico o medio.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.


Fig. 9,2) Scultura litica zooantropomorfa. Disegno pubblicato da W.M NEWTON nel 1913. Newton considerava questa scultura una testa di mammifero. Per noi questo disegno non è sufficiente per esprimere un giudizio, comunque, con la tipologia di cui siamo in possesso, interpretiamo a sinistra una testa di mammifero, e a destra una di ominide.
Dimensioni: lungh. cm 13.
Origine: forse Inghilterra del sud o Francia del Nord.
Cultura materiale: probabilmente Clactoniano oppure Acheuleano medio.


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Fig. 9,3) Scultura litica zooantropomorfa. Raffigura una testa di animale (a sinistra), e una di ominide (a destra). La deformazione stilistica è stata definita "stile allungato orizzontale" che, nella raffigurazione, è unito all'abolizione di ogni particolare della faccia dell'ominide e del muso dell'animale.
Siamo giunti a questa conclusione studiando le variazioni delle sculture antropomorfe e zooantropomorfe di tipo allungato orizzontale, di cui questa scultura presenta la massima deformazione stilistica. È uno stile estremamente elegante.
La scultura è in pietra verde, ed ha una lieve fluitazione da rotolamento, che non è deturpante.
Dimensioni: cm 10.
Provenienza: vecchie alluvioni del Torrente Scrivia, Tortona, Alessandia, Italia.
Cultura materiale: Clactoniano o Acheuleano medio o recente.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.


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Fig. 9,4) Scultura zooantropomorfa bifronte. Raffigura una testa di ominide (lato A) unita per la nuca a una di mammifero (lato B). Lo stile è di tipo allungato orizzontale. Nonostante la deformazione stilistica, la testa dell'ominide può essere interpretata come Homo erectus o come un Preneandertaliano.
Dimensioni: lungh. cm 12,1; alt. cm 6,2; largh. cm 4,8. Peso Kg 0,460.
Provenienza: Torre in Pietra, Roma, Italia.
Cultura materiale: Clactoniano o Acheuleano medio o recente.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.
Vedi : "Una scultura litica zooantropomorfa bifronte dell'Acheuleano evoluto di Roma-Torre in Pietra interpretata attraverso la tipologia delle sculture" di P. Gaietto, in Paleolithic Art Magazine, 2001, con un'analisi della scultura in 22 parti, con sei fotografie da ogni lato.


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Fig. 9,5) Scultura zooantropomorfa bifronte. Raffigura una testa di ominide (lato A) unita per la nuca a una di mammifero (lato B).
Dimensioni: largh. cm 9,2; alt cm. 5,8; spessore cm 5,5. Peso Kg 0,300.
Origine: Rodi Garganico, Foggia, Italia.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.


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Fig. 9,6) Scultura zooantropomorfa bifronte. Raffigura una testa umana (lato sinistro) unita per la nuca a una testa di mammifero (lato destro). La testa umana si può attribuire a Homo sapiens neanderthalensis, attraverso la tipologia del profilo laterale della testa, come generalmente è raffigurato in scultura.
La testa dell'animale è stata attribuita al muflone, o comunque ad un ovino o bovino con corna scendenti. Questa considerazione si basa sulla raffigurazione delle corna tra le due teste; infatti le due teste sono lavorate da ogni parte, ed è stata lasciata questa parte del nodulo di selce in rilievo, a raffigurare appunto le corna. Questo è un tipo unico ma, nella tipologia del Paleolitico, la rarità, non è un pregio, ma un difetto ai fini dell'indagine.
L'animale ha sguardo rivolto verso l'alto; comunque non è da escludere che si possa trattare di un ibrido artistico uomo-animale. È un'opera che va studiata ulteriormente.
Dimensioni: cm 7.
Origine: Rodi Garganico, Foggia, Italia.
Cultura materiale: Musteriano.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.


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Fig. 9,7) Scultura zooantropomorfa bifronte. Raffigura una testa umana (lato sinistro) unita per la nuca a una di uccello (lato destro).Le dimensioni della testa dell'uccello sono superiori alla realtà, in quanto sono uguali a quelle dell'uomo, che a sua volta è raffigurato in dimensioni più piccole del reale. Lo stile abolisce i particolari del volto umano, ma è realistico nella raffigurazione della testa dell'uccello. L'uomo sembra un Sapiens sapiens, mentre l'uccello pare un gabbiano reale, ed ha inciso un occhio a rombo, che non si vede in fotografia, e per questo è stato tratteggiato per evidenziarlo. La testa umana nella parte opposta è piana, mentre quella dell'uccello è lavorata frontalmente e da ogni lato, anche sotto il becco.
Dimensioni: lungh. cm 30.
Origine: Vesima, Genova, Italia. (Vesima è una zona montana appenninica in riva al Mar Mediterraneo).
Cultura materiale: Paleolitico superiore.


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Fig. 9,7 bis) Scultura paleolitica antropozoomorfa bifronte. Raffigura una testa umana unita per la nuca a una di uccello. La testa umana (a sinistra) ha uno stile artistico di tipo geometrico, mentre quella di uccello (a destra) con grande becco è di tipo realistico. Stili diversi con soggetti differenti possono convivere in una stessa scultura . Questa scultura litica ha una composizione armoniosa. Proviene dal giacimento alluvionale di Karaman (Turchia), per cui è di difficile datazione, ma potrebbe collocarsi tra 60.000 e 30.000 anni.
Nell'indagine evoluzionistica delle religioni, questo tipo di raffigurazione fa rientrare a pieno titolo la scultura nella tradizione della Civiltà occidentale con scultura litica dell'uomo di Neandertal originario dell'Europa e del Medio Oriente.
Dimensioni: lungh. cm 17,5.
Origine: giacimento alluvionale di Karaman (Turchia).
Collezione Pietro Gaietto.


ATTENZIONE

In questo Museo delle Origini dell'Uomo tutte le opere pubblicate del Paleolitico e post-Paleolitico (sculture, dipinti, graffiti, incisioni ecc.) rientrano nella Cultura spirituale dei vari popoli. L'indicazione Cultura materiale nella didascalia di ogni opera riguarda la generica attribuzione culturale (Paleolitico inferiore, medio e superiore) che comprende anche la datazione approssimativa, quando non si hanno datazioni assolute.





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Fig. 9,8) Scultura zooantropomorfa bifronte. Raffigura una testa di mammifero (a sinistra) unita per la nuca a una umana (a destra). Il tipo umano ha fronte e mento, quindi si può attribuire a Homo sapiens sapiens. Lo stile tende all'allungamento orizzontale. La scultura è ben modellata, mentre l'occhio è ricavato da una profonda incisione che divide le due teste. La pietra è steatite.
La foto in basso è la vista laterale, mentre quella in alto corrisponde alla vista dall'alto.
Dimensioni: cm 4.
Origine: Grotta dei Fanciulli, Balzi Rossi, Grimaldi, Imperia, Italia.
Cultura materiale: Paleolitico superiore.
Collocazione: Museo di Preistoria del Principato di Monaco.


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Fig. 9,9) Scultura zooantropomorfa bifronte (foto e disegno da Gonzalez Echegaray e Freeman 1981). Raffigura mezza testa umana (a sinistra) unita a mezza di felino (a destra), con sguardo frontale (v. qui sotto interpretazione grafica esposta al Museo di Altamira).



È stata scoperta in una grotta rimasta inviolata per millenni. la scultura era di fronte ad un altare con offerte sacrificali, costituito da un monolito squadrato del peso di quasi 1.000 kg, portato appositamente nella grotta. Si tratta del più antico tempio che si conosca con un "idolo", che è questa scultura. Questo monolito e la scultura testimoniano l'affinità tra i costruttori di sculture bifronti e i costruttori di menhir antropomorfi.
La scoperta si deve ai Prof. Leslie G. Freeman e Richard G. Klein, antropologi presso l'Università di Chicago; al Prof. J. Gonzalez Echegaray, direttore del Museo e centro di ricerca Altamira di Santillana, in Spagna, e al Prof. I. Barandiaran dell'Università di Santander.
Dimensioni: alt. cm 30.
Origine: Grotta di El Juyo, Santander, Spagna.
Datazione assoluta: 14.000 anni.
Collocazione: Museo di Altamira, Spagna.


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Fig. 9,10) Scultura zooantropomorfa bifronte. Raffigura una testa umana con corpo (a sinistra) applicata alla testa di un mammifero (a sinistra, vista anteriore). La testa del mammifero è lavorata dalle due parti; e nella vista posteriore ha una profonda incisione, che divide le due immagini.
Una figura umana simile è stata trovata a Rossiglione (Fig. 5,42).
Dimensioni: alt. cm 5.
Origine: Palo, San Pietro d'Olba, Savona, Italia.
Cultura materiale: Paleolitico superiore.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.

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Fig. 9,11) Scultura zooantropomorfa bifronte. Raffigura una testa umana (a sinistra) unita per la nuca a una di animale (a destra). Lo stile è di estremo realismo, e raffigura un'espressione di sofferenza. Occhi e naso sono in rilievo, e anche i tratti della guancia, che sembrano una smorfia (vista frontale A) sono ben raffigurati.
Dimensioni: alt. cm 7.
Origine: Vado ligure, Savona, Italia.
Cultura materiale: Paleolitico superiore.
Collezione Museo delle Origini dell'Uomo.




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