Museo delle Origini dell'Uomo

ARTE POST-PALEOLITICA TRIDIMENSIONALE


LA TESTA UMANA E LA TESTA UMANA CON CORPO NELLA SCULTURA POST-PALEOLITICA


Le raffigurazioni della testa umana nelle prime epoche post-paleolitiche avevano funzioni religiose, come la raffigurazione dell'intero uomo, cioè con corpo e abbigliamento.
Gradualmente nell'antichità la scultura, oltre ad essere bella, ha avuto anche funzioni decorative, dapprima nei templi, poi nelle residenze di re e potenti, e infine anche nelle case borghesi e popolari.
Da un punto di vista evoluzionistico, col tempo le raffigurazioni umane in scultura aumentano notevolmente le loro tipologie, anche per il crescere della popolazione mondiale. Attualmente troviamo la maggior diffusione della scultura nei giocattoli e negli oggetti di arredamento.
L'arte contemporanea, quella delle mostre d'arte e dei musei d'arte moderna, per quanto da un punto di vista tipologico sia arte decorativa, ha forti motivazioni espressive e psicologiche.
L'arte paleolitica abbraccia un periodo di tre milioni di anni con la scultura (arte tridimensionale), mentre i dipinti (arte bidimensionale) iniziano soltanto 30 mila anni fa.
L'arte post-paleolitica ha inizio circa 10 mila anni fa. Tuttavia, in varie regioni del mondo l'arte paleolitica continua ancora per millenni, evolvendosi in vari modi.
Nel Paleolitico il materiale usato per le sculture era la pietra, più raramente l'osso e l'avorio.
Nel Neolitico e nell'Età dei metalli furono adottati nuovi materiali, si inventarono nuove tecniche di lavorazione, e l'arte aumentò le sue funzioni.
Tra i nuovi materiali c'erano la terra impastata, la terra impastata e cotta (ceramica), il rame, il bronzo, l'oro e poco dopo anche il vetro, che è sabbia fusa. La ceramica era dipinta con soggetti e decorazioni antropomorfi, zoomorfi, vegetali e geometrici.
In tempi recenti si è verificato un notevolissimo incremento di nuovi materiali e usi, e sono continuate le raffigurazioni sacre delle molte religioni esistenti nel mondo, in parallelo a sculture di nuovi tipi prodotte in grandi quantità. Per la loro esecuzione sono adoperati materiali nuovi, come molti tipi di plastica e materiali sintetici, gomma, peluche, ferro e alluminio.
Con questi nuovi materiali per l'arte, si fanno giocattoli e oggetti di arredamento che sono tridimensionali, e quindi nella tradizione della scultura paleolitica.
La tradizione è strettamente collegata all'evoluzione, proprio come il bambino si "evolve" in adulto, e ha una composizione complessa, le cui componenti si evolvono separatamente e con ritmi differenti.
Per esempio, molte attuali raffigurazioni di esseri umani con testa di animale, che ci divertono nei giocattoli e nei fumetti, come immagine sono collegabili alle antiche divinità con corpo umano e testa di animale, pur avendo una differente funzione.
Nell'analisi scientifica dell'arte, che comprende anche i giocattoli, è necessario considerare che per i bambini essi sono belli proprio come le opere d'arte di ogni tempo e con alte quotazioni di mercato lo sono per gli adulti. Inoltre consideriamo che i giocattoli attuali sono ideati da adulti, che spesso sono artisti.
Nell'analisi dell'evoluzione dell'arte quindi non si deve valutare la bellezza per l'alto valore economico. Vanno unicamente analizzate le componenti della tipologia, indipendentemente dal fatto che un'opera d'arte possa piacere più di un'altra.




Fig. 4A1) Scultura di pietra calcarea. Raffigura una testa umana (che potrebbe essere un ibrido artistico uomo-animale, forse un felino). La tecnica di lavorazione include la scultura per la forma della testa, e l'incisione per la raffigurazione di occhi,naso e bocca. Lo stile, cioè il linguaggio stilistico dell'arte di moda in quel tempo, inventa completamente questa testa (in altre pubblicazioni è pubblicata capovolta, in tal caso non ha bocca e ha un copricapo).
Dimensioni: "piccola", nei testi d'arte è abitudine diffusa non dare le Dimensioni!
In vari libri consultati, questa scultura reca la didascalia "piccola maschera di basalto". A nostro avviso, l'attribuzione "maschera" è impropria per due motivi: 1) perchè la scultura certamente rappresenta una divinità, anche in considerazione che l'arte natufiana era legata alla pratica dei riti. 2) perchè non può essere usata.
Dimensioni: altezza 8 cm, larghezza 6,3 cm.
Provenienza: Eynan, Israele.
Collocazione: Metropolitan Museum of Art, New York.
Datazione: 10.000 a.C. circa.
Cultura materiale: Epipaleolitico (cultura natufiana).


Fig. 4A2) Scultura in legno di quercia (disegno). Raffigura una testa umana con corpo.
È stata trovata sotto un sottile strato di torba. È forse la più antica scultura di legno che si conosca dell'Europa occidentale.
In Medio Oriente, nello stesso periodo, l'arte e la religione avevano fatto enormi progressi, tanto che questa bella scultura, a loro paragone, ci appare primitiva.
Dimensioni: altezza 12,4 cm, larghezza 5,1 cm.
Provenienza: Volkerak, Willemstad, Noord-Brabant, Olanda.
Cultura materiale: Mesolitico finale.
Datazione assoluta: 4.450 anni a.C.
Collocazione: Rijksmuseum van Oudheden, Leida, Olanda.


Fig. 4A3) Scultura di ambra (disegno). Raffigura una testa umana con collo.
Questa scultura proviene dallo stesso giacimento in cui è stata trovata una scultura zoomorfa di ambra (Fig. 7A1), ed entrambe sono di tipologia simile ad altre dell'Acheuleano e del Clactoniano recenti e del Musteriano. Quindi sul piano della composizione artistica, e forse della religione, per almeno 250.000 anni non hanno avuto progresso.
Dimensioni: piccolissime. Per inciso, osserviamo che nei testi d'arte è abitudine diffusa non indicare le dimensioni!
Provenienza: Nord Europa.
Cultura materiale: Neolitico.


Fig. 4A4) Scultura di argilla. Testa umana. Il volto è modellato su un cranio umano, gli occhi sono stati fatti di conchiglie provenienti dal vicino Mar Rosso, e le fessure centrali rappresentano le pupille. Su alcune di queste sculture sono state rinvenute tracce di colore.
Queste sculture, fatte su crani del parente defunto, venivano seppellite sotto il pavimento delle case, e in genere erano separate dal resto dello scheletro.
L'usanza di intonacare con l'argilla i teschi era diffusa anche nelle attuali Siria e Turchia.
Provenienza: Tel es-Sultan (Gerico), Palestina.
Datazione assoluta: da 9.000 a 8.400 anni fa.
Collocazione: Museo Archeologico, Amman. Giordania.


Fig. 4A5) Scultura di creta. Testa umana. Il volto è modellato su un cranio di antenato, ed è dipinto di rosso e di bianco.
Provenienza: Fiume Sepik, Nuova Guinea.
Datazione: 6000 a.C. (Vedi Figg. 4A4 e 4A6)


Fig. 4A6) Scultura di argilla. Testa umana. È un cranio trofeo rimodellato con argilla e dipinto.
Provenienza: Isole Salomone.
Collocazione: Museo di Antropologia ed Etnologia di Firenze fondato nel 1869 da Paolo Mantegazza, di cui citiamo una riflessione:
"L'analisi fisiologica dell'idea del vero è così delicata e scabrosa, che lo studio ostinato di tanti secoli non ha ancora bastato a darcene una definizione sicura e incontrastabile". Paolo Mantegazza (1831 - 1910).


Fig. 4A7) Scultura litica. Raffigura un uomo armato di "pugnale ascia". La deformazione stilistica è di tipo "geometrico", ed è un aspetto locale di una "moda", che era diffusa anche nella Francia meridionale.
Dimensioni: 1,20 m circa.
Provenienza: Lunigiana, Massa Carrara, Italia.
Cultura materiale: età dei metalli (terzo millennio).
La Lunigiana è una zona montana ai confini tra la Liguria (La Spezia) e la Toscana (Massa Carrara). Qui sono state trovate numerose "statue stele", "idoli" veri e propri, di due tipi: uno maschile e armato, e uno femminile (Fig. 8A10). La loro unione, in questa zona relativamente piccola, le associa inequivocabilmente, anche per il linguaggio stilistico delle sculture.


Fig. 4A8) Scultura di terracotta. Raffigura un uomo, forse una donna, visto che ha due piccoli seni, in genere omessi nelle raffigurazioni maschili.
Dimensioni: piccolissime.
Provenienza: Giappone
Attribuzione: "Stile Jomon 1".
Intorno al terzo millennio (prima e dopo), nel mondo, vi è stato un linguaggio artistico, che non si curava dell'imitazione del reale, ma "inventava" la figura (vedi anche Fig. 4A7). Questa scultura, oltre alle varie invenzioni che la caratterizzano, è anche carica di ironia.


Fig. 4A10 Sculture lignee (disegno). Sculture antropomorfe e zoomorfe con copricapo appuntito.
Dimensioni: la più alta è cm 85.
Provenienza: Bosco sacro dei Mugi, Siberia.
Datazione: non dovrebbero avere oltre 200 anni, cioè sono recentissime.
Sono divinità ostiache (sciaitàn). Nella nostra tipologia del Paleolitico raffigurano (da destra a sinistra) : un uomo, un mammifero con corpo verticale umano, e un uccello con corpo verticale umano.


Fig. 4A12) Sculture lignee (disegno). Sono quattro divinità contemporanee presso lo stesso popolo. Un uomo, una donna (si rileva dai seni), e due ibridi artistici uomo-animale.
La testa dell'uomo è in stile quasi caricaturale; la testa della donna è in stile geometrico, quindi tradizioni diverse, anche nello stile. (da "Viaggio intorno al mondo", Venezia, 1841).
Dimensioni: sconosciute.
Provenienza: Isole Hawaii.


Fig. 4A13) Gruppo di 800 sculture in steatite scoperte in Nigeria nel 1934. Le sculture raffigurano principalmente uomini, prevalentemente seduti, con una varietà di bellissimi copricapi; ma ci sono anche sculture di donne e di animali.
Sono state trovate in un bosco, volutamente danneggiate, probabilmente per motivi religiosi.
Dimensioni: da cm 14 a 1 m.
Provenienza: Esie, provincia di Florin, Nigeria.
Epoca: circa 1300 - 1500 d.C.


Fig. 4A14) Scultura lignea. È una maschera rituale fortemente ironica, che ha radici anche nel Paleolitico, e affinità intercontinentali, sia per avere un occhio diverso dall'altro, sia per la lingua protrudente. Potrebbe rappresentare per metà la faccia un vivente, e per l'altra metà la morte.
Provenienza: Grisons, Suisse.
Datazione: probabilmente ultimi due secoli.
Museo Nazionale di Etnografia, Monaco di Baviera.


Fig. 4A15) Scultura lignea. Come la precedente, è una maschera rituale molto ironica, con radici anche nel Paleolitico, e affinità intercontinentali, data la diversità di un occhio dall'altro: potrebbe rappresentare per metà la faccia un vivente, e per l'altra metà la morte.
Provenienza: Grisons, Suisse.
Museo Nazionale di Etnografia, Monaco di Baviera.


Fig. F1) Testa umana. Scultura realizzata con stoffa, spille da balia, carta e grafica.
L'imitazione della testa umana è esaltata dall'intensa espressione psicologica dello sguardo.
Dimensioni: alt. cm 35.
Artista: Licia Filingeri, Genova 1976. Foto Silvano Maggi, Milano, 1976.



Fig. F2) Soprammobile. Clown, tipica caratterizzazione circense. Lo stile dell'esecuzione esagera la raffigurazione in senso comico.
Osservare l'espressione del volto e la mimica delle mani, che sono assenti nella bambola (Fig. F3),
Vetro soffiato colorato.
Dimensioni: alt. cm 23.
Provenienza: Murano, Italia, 1960.



Fig. F 3) Bambola rituale legata alla fertilità.
Scultura di legno dipinto
Probabilmente eseguita tra il 1930 e il 1950. Raffigura una donna, in quanto ha due seni appuntiti. Le variazioni rispetto all'imitazione della figura umana sono notevoli, tutte con impostazione geometrica; aboliti particolari del corpo, come mani e orecchie.
Dimensioni: alt. 34 cm.
Provenienza: Africa equatoriale.


Fig. F 4) Soprammobile di porcellana. Nei soprammobili c'è grandissima fantasia come nei fumetti; viene rispecchiato sempre il modo di vivere delle persone. La raffigurazione della bambina con la bambola, in realtà mostra una donna rappresentata come una bimba. Si tratta quindi di una sorta di ibrido artistico. Le variazioni di forma sono notevoli, se confrontate coi movimenti del clown (Fig. F2).
Dimensioni: cm 9.
Datazione: circa 1975.



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