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ARTE PALEOLITICA BIDIMENSIONALE


BREVE CENNO SULL'ARTE BIDIMENSIONALE PALEOLITICA




L'arte bidimensionale inizia in Asia estremo-orientale contemporaneamente all'arte tridimensionale in Europa e in Africa.
Le forme più antiche di arte bidimensionale sono state trovate in Cina da padre Theilard de Chardin e da Jean Pivoteau nel 1923 (pubblicate nel 1930) nel sito di strati lacustri di Nihowan (nei pressi di Pechino) attribuito al Villafranchiano antico, che equivale al Villafranchiano europeo.
In quel sito sono state trovate fauna antica e alcune incisioni su corno di renna opera dell'uomo.
I due grandi paletnologi non hanno detto di avere trovato "arte", ma semplicemente "incisioni prodotte dall'uomo su corno di renna".
A seguito delle ricerche sull'evoluzione dell'arte, e in considerazione che successivamente nel Paleolitico inferiore sono state trovate incisioni su osso e avorio con motivi geometrici, e con una certa complessità, personalmente ritengo che le ossa incise reperite a Nihowan costituiscano l'origine dell'arte bidimensionale.
L'incisione è la tecnica di lavorazione con cui l'uomo ha iniziato a disegnare su osso e avorio linee semplici e figure geometriche e, successivamente, figure naturali, come animali, figure umane e vegetali. In seguito, gli stessi soggetti si ritrovano in pittura.
Le incisioni su osso e avorio del Paleolitico inferiore in Eurasia sono "segni geometrici" che sembrano semplici, e che avevano una funzione nella vita spirituale dei popoli che le hanno prodotte. Possiamo definire tale funzione come "religione", così come sono definite "arte" sia le incisioni stesse, sia le sculture euroafricane appena sbozzate, che non sono affatto belle per il nostro gusto estetico attuale.
Le prime raffigurazioni di animali su parete in grotta, sia con tecnica di incisione che di pittura, compaiono nel Paleolitico superiore circa 27.000 anni fa.* Sono opera di Homo sapiens sapiens, ma non del tipo di Cro-Magnon, che i paleoantropologi dicono sia venuto in Europa dall'Africa, ma del tipo di Chancelade, che sembra giunto dall'Asia orientale, come da evidenze archeologiche.
È importante considerare che gli scheletri reperiti in siti maddaleniani francesi appartengono a Homo sapiens sapiens, tipo di Chancelade, considerato l'autore dell'arte maddaleniana (dipinti e incisioni zoomorfe) del Paleolitico superiore.
L'origine cinese del tipo di Chancelade fu scoperta nel 1983 dal paletnologo cinese W.C. Pei in una grotta scavata nelle rocce calcaree della collina di Chu-Ku-t'ien, in Cina. Sono sette scheletri con caratteri mongoli, che assomigliano al tipo di Chancelade e agli attuali Eschimesi, secondo molti autori derivato dal tipo di Chancelade, che alla fine dell'ultima glaciazione migrò dalla Francia verso Nord, nelle attuali regioni abitate appunto dagli Eschimesi.
Gli uomini maddaleniani del tipo di Chancelade sarebbero gli attuali Eschimesi o Inuit, che hanno il culto degli spiriti protettori degli animali.
Non ci risulta che sia stato trovato in Africa nel Paleolitico superiore il tipo di Chancelade.
Nel Paleolitico superiore l'uomo si diffonde in tutto il mondo e cioè in America del Nord e in America del Sud, in Australia e in molte zone disabitate di Eurasia e Africa.
Alla fine del Paleolitico superiore (datazione per la sola Europa circa 12.000 anni fa), a seguito di ulteriori numerose migrazioni in ogni direzione e da ogni parte, si formano incroci culturali e razziali che hanno evoluzioni diverse di moltissimi tipi, come documentato dalle fotografie di opere d'arte in questo sito.
In alcune civiltà la scultura è collegata dalla religione alla divinità antropomorfa raffigurata, mentre in altre civiltà incisione e pittura zoomorfa sono inserite in una tradizione con religione e collegata a una filosofia della natura.
Per quanto riguarda l'evoluzione dell'arte bidimensionale paleolitica, analizziamo soltanto i suoi sviluppi in Cina.
Il neolitico in Cina inizia prima di 6000 anni fa (cultura Lung Shan), già con agricoltura diffusa. Nella religione non ci sono divinità antropomorfe raffigurate nell'arte, e la religione è basata sul culto degli spiriti dei morti e dei fiumi che ricevevano le offerte loro dovute. Questa religione nel popolo dei villaggi continua nella successiva epoca della Dinastia Shang e vi si aggiungono il culto del Cielo e della Terra.
Nel Neolitico sono state trovate enormi quantità di "ossa levigate" di animali. I contadini dell'800, trovandole, le ritenevano "ossa del dragoni" ma l'interesse archeologico fu merito di Fan Wei-ch'ing. Sono scapole di buoi, pecore, maiali e talvolta gusci di tartarughe, che i vari autori definiscono "ossa oracolari" oppure "ossa divinatorie".
Nella nostra interpretazione, le "ossa divinatorie" sono l'evoluzione di un culto delle ossa di animali incise e dipinte del Paleolitico superiore.
Con l'età del bronzo, 3500 anni fa, la Cina è governata dalla dinastia Shang, e in quell'epoca viene inventata la scrittura, e le "ossa divinatorie" sono spesso coperte di iscrizioni con domande e risposte degli indovini (Fig. F25).
Gli ideogrammi dipinti sulle ossa ricordano la pittura geometrica e certi segni nel Paleolitico superiore, ma invece sono all'origine dell'attuale scrittura cinese.
Le domande sulle "ossa oracolari" andavano dalle condizioni del tempo alle richieste di consigli sulle campagne militari.
L'arte era costituita da incisioni di animali su tavolette di legno.
La Dinastia Shang ha prodotto i recipienti di bronzo più belli di tutta l'antichità, con decorazione di arabeschi e motivi zoomorfi, con cicale, buoi, pecore, serpenti e dragoni di grande ricchezza artistica. In essi si evidenzia un modo esclusivamente cinese di espressione artistica: il t'ao-t'ich, costituito da raffigurazioni di animali (Fig. F26) che si trasformano, a seconda che vengano guardate al diritto o al rovescio, da un lato o dall'altro: le corna del bue diventano allora il corpo del dragone, mentre la zampa del dragone sarà un uccello, ecc.
L'origine dell'evoluzione dell'arte bidimensionale cinese è strettamente connessa alla religione, a sua volta collegata alla natura.
Si pensi che nell'età del bronzo i fiumi, per i loro benefici verso l'umanità venivano valorizzati come eroi civili.
Nel primo secolo d.C. la religione buddista viene introdotta in Cina, e quindi iniziano le costruzioni di gigantesche sculture del Budda, ma la grande tradizione dell'arte bidimensionale cinese è sempre fiorente, e continua ad evolversi e a trasformarsi con le nuove mode che l'uomo inventa.



* È del 2017 il ritrovamento di una pittura rupestre raffigurante un facocero sul soffitto di una grotta sull'isola di Sulawesi, in Indonesia, datata dagli archeologi dell'australiana Griffith University a 45.500 anni fa. Gli studiosi hanno rilevato che l'arte figurativa è emersa prima che Homo sapiens emigrasse dall'Africa e si dirigesse in Europa e in Asia più di 60.000 anni fa.




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